UNO SGUARDO SUL CUORE NASCOSTO DI BOLOGNA
La Finestrella di Via Piella
Incastonata nel tessuto urbano di Bologna, tra le sue vivaci piazze e le storiche torri pendenti, si trova una piccola meraviglia che cattura l’essenza più intima e segreta della città: la Finestrella di Via Piella, uno degli scorci più suggestivi e nascosti, perla del centro storico della città, che fa parte di uno dei celebri Sette segreti di Bologna.
Come può una finestrella suscitare così tanta curiosità e tanto fascino?
Per chi non la conoscesse, si tratta di una via di accesso ad una dimensione invisibile di Bologna: questa piccola finestra passa spesso inosservata, ma offre ai passanti un raro e incantevole scorcio sui canali interni di Bologna, un tempo vitali per la vita economica e sociale della città e oggi preziosi testimoni di un passato quasi dimenticato.
Situata nel quartiere medievale a ridosso dell’antico perimetro della seconda cerchia di mura, questa modesta ed apparentemente insignificante apertura, offre una vista unica sui canali interni che un tempo attraversavano più ampiamente il tessuto urbano.
La finestrella di Via Piella apre letteralmente la visuale su un altro tempo, permettendo di sbirciare uno dei pochi tratti del Canale delle Moline ancora visibili in città. Non si tratta dell’unico canale che attraversa i sotterranei di Bologna, perché l’antica rete delle acque è piuttosto ampia, ma è sicuramente il più accessibile.
La Finestrella di Via Piella, un vero e proprio viaggio nel tempo
La storia di Bologna è strettamente legata alla presenza di questi canali che, nel Medioevo e nel Rinascimento furono utilizzati per il trasporto di merci, la produzione di energia per le molte botteghe artigiane ed i mulini, contribuendo significativamente allo sviluppo economico e industriale della città.
Oggi gran parte di questa rete idrica è coperta o deviata, ma la Finestrella di Via Piella offre una rara e affascinante testimonianza di questo passato.
Nel Medioevo Bologna era un fervente centro commerciale e culturale, attraversato da una rete di canali che ne facevano una delle città più avanzate dell’epoca.
Questi canali contribuirono significativamente alla prosperità di Bologna e le tracce di questo importante passato le troviamo ancora oggi, ad esempio, nei nomi delle vie. Se prendiamo in considerazione il Canale delle Moline, ad esempio, si tratta di un ramo del fiume Reno che entra in città dalla zona di Porta San Felice (Via della Grada), passa sotto Via Riva di Reno e poi Via delle Moline, l’antica via disseminata in antichità di mulini per la produzione della seta.
La magia di uno scorcio suggestivo
Aprire la finestrella equivale a scoprire un mondo quasi segreto, con le acque del canale che scorrono silenziose sotto i palazzi storici, circondate da muri di mattoni rossi delle case che vi si affacciano e riflessi incantati.
Questo luogo è diventato un’attrazione per residenti e turisti, un piccolo tesoro nascosto che riporta alla mente l’importanza dei canali per la Bologna antica, aggiungendo un tocco di magia e mistero alla città moderna; lo scorcio è talmente suggestivo ed ha riscosso talmente tanto successo, da essere stato soprannominato ed essere conosciuto dai più come “la piccola Venezia“.
La Finestrella di Via Piella, quindi, non è solo un punto di osservazione ma un vero e proprio simbolo, che lega il presente di Bologna alle sue radici storiche e alla sua identità culturale, ricordando a tutti l’importanza di conservare e valorizzare i segni del passato nelle nostre città contemporanee.
Gli altri segreti di Bologna
Nonostante i segreti e le curiosità di Bologna siano di gran lunga ben molti più di sette, quelli più celebri, passati alla storia e che hanno da sempre attirato l’immaginario comune sono (oltre alla già citata Finestrella di Via Piella):
- il vaso rotto sulla cima della Torre degli Asinelli;
- le iscrizione latine in Via Indipendenza sul soffitto del portico del Canton de’ Fiori;
- l’incisione sulla scrivania all’interno del rettorato dell’Alma Mater Studiorum;
- le tre frecce sul portico ligneo di Corte Isolani;
- il “segreto” della statua del Nettuno;
- il “telefono senza fili” sotto la Torre dell’Arengo.
Ognuno di questi segreti nasconde un significato simbolico ed uno storia importante; a voi il gusto di scoprirli e coglierne il fascino.
Se non li conoscevate tutti quanti, è tempo di visitarli uno ad uno e, nel percorso, lasciarsi trascinare dallo spirito investigativo e dalla curiosità, per scoprire mille altri piccoli e grandi segreti della città di Bologna!
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