UNA STORIA DI AMBIZIONI GRANDIOSE E RIVALITA’ POLITICHE
La facciata incompiuta di San Petronio
La Basilica di San Petronio, maestosa e imponente nel cuore di Bologna, è un simbolo della città e un tesoro d’arte. Ma la sua facciata, un patchwork di marmo e mattoni, racconta una storia di ambizioni grandiose, rivalità politiche e, soprattutto, di un’incompiutezza che, paradossalmente, ne accresce il fascino.
Osservandola, si rimane colpiti dal contrasto tra la parte inferiore, riccamente decorata con marmi pregiati e bassorilievi finemente scolpiti, e quella superiore, lasciata nuda, con i mattoni a vista che sembrano quasi gridare il desiderio di essere completati. È come se la basilica fosse stata congelata nel tempo, a metà del suo percorso verso la magnificenza. Ma cosa ha impedito la realizzazione del progetto originale, che avrebbe reso San Petronio la chiesa più grande della cristianità? La risposta, come spesso accade, è complessa e intrecciata a doppio filo con la storia di Bologna e del suo rapporto con il potere papale.
Un sogno di grandezza comunale
La costruzione di San Petronio iniziò nel 1390, in un periodo in cui Bologna era una delle città più ricche e popolose d’Europa. La borghesia bolognese, forte e indipendente, desiderava un monumento che celebrasse la grandezza del Comune e la sua autonomia rispetto al potere papale.
Il progetto originale, affidato ad Antonio di Vincenzo, era ambiziosissimo: una basilica a croce latina, con un transetto lungo 137 metri e quattro campanili. L’edificio avrebbe dovuto essere un trionfo di luce e di spazio, un’evocazione della grandezza dell’antica Roma. I lavori iniziarono con grande entusiasmo, ma procedettero a rilento, ostacolati da difficoltà finanziarie e da contrasti politici. Nel 1402, alla morte di Antonio di Vincenzo, solo due campate erano state completate.
La “leggenda nera” del Papa
Nel corso dei secoli successivi, la costruzione di San Petronio subì numerosi rallentamenti e cambi di direzione. Il progetto originale di Antonio di Vincenzo andò perduto, e nel 1514 il Comune affidò all’architetto Arduino Arriguzzi l’incarico di completare la basilica. Arriguzzi propose un nuovo progetto, ancora più grandioso del precedente, che avrebbe portato San Petronio ad una lunghezza di 224 metri e una larghezza di 158 metri, rendendola la chiesa più grande del mondo. Tuttavia, anche questo progetto non vide mai la luce.
Nel 1560, Papa Pio IV decise di costruire l’Archiginnasio, la nuova sede dell’Università di Bologna, proprio accanto a San Petronio. L’edificio venne posizionato in modo da sovrapporsi al luogo dove avrebbe dovuto sorgere il transetto sinistro della basilica, rendendo di fatto impossibile la realizzazione del progetto di Arriguzzi. Questo episodio diede origine alla “leggenda nera” secondo cui i Papi, gelosi della grandezza di San Petronio, avrebbero volutamente ostacolato la sua costruzione per impedire che diventasse la chiesa più grande della cristianità.
La verità storica
Tuttavia, gli studi storici più recenti hanno smentito questa tesi. La costruzione dell’Archiginnasio fu dettata da esigenze pratiche e non da un’ostilità nei confronti di San Petronio. L’Università di Bologna era una delle più prestigiose d’Europa, e necessitava di una sede adeguata. Inoltre, a metà del Cinquecento, il sogno di Bologna come città-stato indipendente si era ormai spento. La città era tornata sotto il controllo papale, e il Comune non aveva più né la forza politica né le risorse economiche per portare a termine un progetto così ambizioso come quello di Arriguzzi.
In definitiva, la facciata incompiuta di San Petronio non è il risultato di un sabotaggio papale, ma piuttosto il segno tangibile di un’ambizione che si scontrò con la realtà storica e con i limiti delle risorse.
Dieci Curiosità sulla Facciata di San Petronio:
- Un modello gigante: Per la progettazione, Antonio di Vincenzo realizzò un enorme modello in legno e scagliola in scala 1:12, lungo circa 15 metri!11 Purtroppo, questo modello andò distrutto nel 1402, privandoci di una preziosa testimonianza del progetto originale.
- La “decima sui legati pii”: Per finanziare la costruzione, il Comune impose una tassa del 10% sui lasciti destinati alla Chiesa, una mossa audace che suscitò non poche polemiche.
- La vendetta dei Bentivoglio: La statua di Papa Giulio II realizzata da Michelangelo, collocata sulla facciata nel 1508, fu distrutta dai seguaci dei Bentivoglio, una famiglia rivale del Papa.
- Una “Giulia” di bronzo: I frammenti della statua di Giulio II furono fusi per creare un cannone, ironicamente chiamato “Giulia”.
- Il contributo di grandi artisti: Alla decorazione della facciata di San Petronio hanno lavorato alcuni dei più grandi artisti del Rinascimento, tra cui Jacopo della Quercia, il Tribolo e Alfonso Lombardi.
- Un “campo arato”: Lo scrittore Cesare Marchi descrisse la facciata di San Petronio come “un campo arato”, con i mattoni a vista che ricordano le zolle di terra appena rivoltate.
- Il dibattito infinito: Nel corso dei secoli, si sono susseguiti innumerevoli progetti per il completamento della facciata, ma nessuno di essi è mai stato realizzato.
- Un restauro pionieristico: Tra il 1972 e il 1979, la facciata di San Petronio è stata oggetto di un importante restauro, che ha costituito un modello di riferimento per la conservazione dei materiali lapidei a livello mondiale.
- La “Porta Magna” a Londra: Una copia in scala 1:1 della Porta Magna di San Petronio, realizzata nel 1886, si trova nel Victoria and Albert Museum di Londra.
- Un omaggio a San Petronio: Nel 2024, in occasione della festa patronale, è stata esposta nella basilica un’opera del pittore Alessandro Fantera raffigurante San Petronio con un angelo.
La bellezza dell’incompiuto
Oggi l’incompiutezza della facciata di San Petronio si è trasformata in una caratteristica peculiare, in un vuoto che invita alla riflessione e all’immaginazione. Questa “facciata che non c’è”, anziché essere percepita come una mancanza, diventa uno spazio di possibilità, una tela bianca su cui proiettare visioni e sogni. Numerosi artisti, nel corso dei secoli, hanno cercato di immaginare il suo completamento, lasciandoci affascinanti disegni e progetti che testimoniano la forza evocativa di questo spazio incompiuto. Oggi, la tecnologia ci permette di “accendere” questa facciata virtuale, di darle vita attraverso giochi di luce e proiezioni che ne esaltano la matericità e le forme. Queste installazioni luminose, effimere e suggestive, trasformano la facciata in un palcoscenico, in uno schermo su cui si proiettano non solo immagini, ma anche la storia, le aspirazioni e le contraddizioni della città di Bologna.
“La Piazza si accende. I disegni nascosti di una facciata incompiuta” è un progetto ideato e prodotto da Bologna Festival, che ha illuminato Piazza Maggiore dal 15 al 19 settembre 2022. L’evento ha valorizzato la facciata incompiuta della Basilica di San Petronio attraverso spettacoli di videomapping, proiettando i progetti mai realizzati dei più celebri architetti, da Palladio a Mario Cucinella. La serata inaugurale ha incluso un concerto sinfonico dell’Orchestra Senzaspine, diretta da Matteo Parmeggiani, con musiche di Rossini, Respighi e Wagner. Le proiezioni successive hanno trasformato la basilica, mostrando come sarebbe potuta apparire con diversi stili architettonici, accompagnate dall’Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini. Questo evento ha offerto ai bolognesi l’opportunità di “sognare” una Piazza Maggiore diversa, celebrando la storia e l’arte della città.
Per rivivere l’emozione di questo evento, è disponibile un video che mostra i momenti salienti delle proiezioni sulla facciata della Basilica di San Petronio: https://youtu.be/IkvbcJDCkFc
FAQ:
- Perché la Basilica di San Petronio non è il Duomo di Bologna? San Petronio fu costruito per volere del Comune come simbolo della sua autonomia, mentre la Cattedrale di San Pietro è la chiesa episcopale, sede del vescovo.
- Quali sono le dimensioni attuali di San Petronio? La basilica è lunga 132 metri, larga 60 metri e alta 44,27 metri all’interno delle volte.
- Quali sono le opere d’arte più importanti conservate in San Petronio? Tra le opere più importanti ci sono i bassorilievi di Jacopo della Quercia sulla Porta Magna, la “Madonna in Trono” di Lorenzo Costa e la “Pietà” di Amico Aspertini.
- Cosa si sa del progetto originale di Antonio di Vincenzo? Purtroppo, il progetto originale è andato perduto. Sappiamo solo che prevedeva una basilica a croce latina, con un transetto lungo 137 metri e quattro campanili.
- Perché il progetto di Arduino Arriguzzi non fu mai realizzato? La costruzione dell’Archiginnasio, la nuova sede dell’Università, impedì la realizzazione del transetto sinistro, rendendo il progetto di Arriguzzi irrealizzabile.
- È vero che i Papi ostacolarono la costruzione di San Petronio? La “leggenda nera” che accusa i Papi di aver sabotato la costruzione di San Petronio è stata smentita dagli studi storici.
- Qual è il significato della facciata incompiuta di San Petronio? La facciata incompiuta è un simbolo dell’ambizione del Comune di Bologna e del destino imprevedibile della storia.
- Quali sono le curiosità più interessanti sulla facciata di San Petronio? Tra le curiosità più interessanti ci sono la statua di Papa Giulio II fusa per creare un cannone, il modello in scala 1:12 della basilica e la copia della Porta Magna a Londra.
- Come è stata restaurata la facciata di San Petronio? Il restauro della facciata, realizzato tra il 1972 e il 1979, è stato un intervento pionieristico che ha costituito un modello di riferimento per la conservazione dei materiali lapidei a livello mondiale.
- Dove si possono trovare maggiori informazioni sulla Basilica di San Petronio? Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito web ufficiale della basilica e consultare i numerosi libri e articoli pubblicati sull’argomento.
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