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ALLA SCOPERTA DEL CARNEVALE PETRONIANO

Carnevale di Bologna, protagonisti e curiosità

Il Carnevale di Bologna, una festa ricca di storia, anima le strade del centro storico ogni anno, offrendo un’esplosione di colori, musica e divertimento per grandi e piccini.

Le sue origini risalgono addirittura al 1868, quando la “Società del Dottor Balanzone”, prendendo il nome dalla maschera simbolo della città, decise di organizzare la festa con l’obiettivo di devolvere il ricavato ad ospedali e orfanotrofi. Da allora, il Carnevale di Bologna è diventato una tradizione irrinunciabile, un momento di gioia e allegria che attira visitatori da tutta Italia e oltre.

La sfilata: un tripudio di colori e cartapesta

La domenica è dedicata al Carnevale dei Bambini, una festa unica nel suo genere che pone al centro il mondo dell’infanzia. I carri allegorici sono dedicati ai temi cari ai bambini, e i piccoli sfilano sui carri lanciando coriandoli e stelle filanti. La giornata è arricchita da laboratori, spettacoli di burattini e altri eventi pensati per i più piccoli. In linea con la tradizione del Carnevale di Bologna, vengono organizzate raccolte fondi per sostenere i bambini in difficoltà.

Veri e propri capolavori di cartapesta, la sfilata dei carri allegorici è cuore del Carnevale di Bologna. Questi giganti colorati, che raffigurano personaggi dei cartoni animati, fiabe, sport e temi originali, sfilano lungo le vie del centro, accompagnati da coriandoli, stelle filanti, musica e spettacoli itineranti. La sfilata attraversa le vie e piazze centrali della città, come via Indipendenza e l’incantevole Piazza Maggiore, creando un’atmosfera di festa contagiosa.

Oltre ai carri, la sfilata è arricchita da gruppi folkloristici, artisti di strada e gruppi mascherati, con costumi tradizionali e moderni, che contribuiscono a creare un’esperienza visivamente spettacolare.

Il Dottor Balanzone

La figura centrale del Carnevale di Bologna è il Dottor Balanzone, la maschera simbolo della città. Sacente e presuntuoso, Balanzone è un uomo di legge che si lascia andare a discorsi interminabili, pieni di citazioni colte ma usate a sproposito, in un dialetto bolognese irresistibile. Con la sua toga nera, il colletto bianco e il grande cappello, è la caricatura del dotto e tronfio leguleio (antico avvocato) bolognese. Il suo stesso nome lo dimostra, infatti Balanzone deriva dal bolognese balanzån, ovvero grande bilancia, il simbolo della Legge.

Durante il Carnevale, il Dottor Balanzone assume il ruolo di Re del Carnevale, aspettando il corteo in Piazza Maggiore per leggere la zirudela, una filastrocca in dialetto bolognese che ironizza sull’anno appena trascorso. Alla fine della sfilata, Balanzone elargisce regali ai bambini, consolidando il suo ruolo di figura amata e rispettata dai bolognesi.

Oltre al Dottor Balanzone, il Carnevale di Bologna è animato da altre figure tradizionali bolognesi, provenienti dal mondo del teatro dei burattini.

  • Fagiolino, il monello dei bassifondi, rappresenta la Bologna dell’Ottocento, con i suoi vestiti strappati, la fame perenne e la parlantina irriverente.
  • Isabella, la moglie di Fagiolino, che lui chiama “brisa-bella” (non-bella in dialetto bolognese)
  • Sganapino, la spalla ingenua e casalinga di Fagiolino, si difende con la sua scopa “Carolina”.
  • Flemma, il sarto scapolo e mammone, è famoso per la sua lentezza proverbiale.

Ovvimente oltre le figure tradizionali bolognesi sono presenti anche le altre maschere italiane: Arlecchino e Colombina, Pantalone e Pulcinella, Gianduia e Giacometta, e tanti altri a festeggiare assieme la magia del carnevale.

Curiosità storiche del carnevale bolognese

La storia del Carnevale di Bologna è ricca di aneddoti e curiosità che ne testimoniano l’importanza sociale e culturale.

  • La Società del Dottor Balanzone, promotrice della festa fin dalle sue origini, si proponeva di incoraggiare l’industria dell’arte, la beneficenza e lo spirito di associazione tra i cittadini.
  • Nel 1867 i carri mascherati partivano porta Santo Stefano e sfilano per il centro fino a piazza VIII Agosto. Le giornate di giovedì e martedì grasso erano dedicate al “corso del gesso”, la domenica al lancio di fiori e dolci. Dalle tribune improvvisate tra gli archi dei portici e dalle finestre, il pubblico festante assisteva e partecipava a questa festosa battaglia con lanci di grandi quantità di polvere bianca di gesso (oggi diventata la “battaglia dei coriadoli”). Questi tiri furibondi erano chiamati “spaluzzé” o “spalozzate”, da “palozz”, la pala di legno dei fornai.
  • Nel 1874, il Carnevale fu dedicato agli Etruschi, con oltre 350 comparse in costume che sfilarono per la città, rievocando l’antico passato di Bologna.
  • Nel 1881, la Società del Dottor Balanzone stupì i cittadini con un Carnevale illuminato dalla luce elettrica, una novità assoluta per l’epoca.

Un carnevale da vivere

Il Carnevale di Bologna è un’esperienza da vivere a pieno, un’occasione per immergersi nella tradizione e nell’allegria di una festa popolare che ha attraversato i secoli, conservando il suo fascino e la sua capacità di coinvolgere grandi e piccini. Con i suoi carri allegorici, le sue maschere, la sua musica e i suoi spettacoli, il Carnevale di Bologna offre un’esplosione di colori e divertimento che lascerà un ricordo indelebile nella memoria di chi vi partecipa.

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