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UN DOLCE DI STRADA ANTICO, OGGI A RISCHIO DI ESTINZIONE

Le mistocchine: storia, ricetta originale e curiosità

Bologna, la “Grassa”, è universalmente nota per la sua ricca tradizione culinaria, con piatti sontuosi che hanno reso celebre la città delle Due Torri. Tuttavia, parallelamente a questa opulenza gastronomica, esiste una solida tradizione di cucina povera contadina, fatta di ingredienti semplici e genuini. In questo contesto si inseriscono le mistocchine, un dolce antico e quasi dimenticato, che rappresenta una delle forme più basiche di utilizzo della farina di castagne.

Origini contadine e il significato del nome

Le mistocchine sono dei dolcetti dalla forma rotonda o ovale, originari dell’Appennino bolognese e diffusi anche nella bassa Romagna. La loro ricetta, tramandata di generazione in generazione, si basa su un impasto di farina di castagne e acqua, a cui talvolta si aggiungeva latte se disponibile o uvetta. In tempi più recenti, si è diffusa l’usanza di aggiungere un pizzico di sale e un goccio di liquore all’anice.
L’etimologia del nome “mistocchina” è incerta, ma sembra derivare dal verbo latino “miscere”, che significa “mescolare”. Questa radice verbale potrebbe alludere sia al miscuglio di farina e acqua che costituisce l’impasto, sia alla pratica di mescolare avanzi di castagne ridotti in polvere.

Le mistocchine: un cibo di strada ante litteram

Fino alla metà del XX secolo, le mistocchine venivano preparate e vendute per le strade da figure caratteristiche chiamate “mistocchinaie”. Queste donne, vestite con grembiuli e fazzoletti bianchi, si posizionavano sotto i portici di Bologna, riparando i loro bracieri dal vento e cuocendo senza sosta i dolcetti su piastre di ferro riscaldate a carbone. Le mistocchine venivano poi impilate in cesti di paglia per mantenerle calde in attesa di essere vendute.
La figura della mistocchinaia era talmente radicata nella cultura popolare bolognese da essere citata persino da Carlo Goldoni nella sua commedia “L’impresario delle Smirne” (1759). Nel testo, Goldoni si interroga sul significato del soprannome “Mistocchina” dato a un personaggio, spiegando che a Bologna vengono chiamate mistocchine “certe schiacciate fatte di farina di castagne“, e che il soprannome è quindi appropriato per una giovane bolognese.

Il declino delle mistocchine e la sfida della memoria

A partire dalla metà del Novecento, la tradizione delle mistocchine ha iniziato a declinare, fino a diventare un ricordo nostalgico legato all’infanzia di alcuni romagnoli. Le mistocchinaie sono scomparse dalle strade, e la ricetta, tramandata oralmente, ha rischiato di andare perduta.
Diversi fattori hanno contribuito a questo declino:
  • La diffusione di nuovi dolci e snack industriali: con il boom economico del dopoguerra, l’offerta di prodotti dolciari si è ampliata, e le mistocchine, considerate un dolce povero e rustico, hanno perso appeal.
  • La scomparsa delle figure tradizionali: la progressiva urbanizzazione e la trasformazione del tessuto sociale hanno portato alla scomparsa delle mistocchinaie, figure chiave nella diffusione e nella conservazione della tradizione.
  • La mancanza di documentazione scritta: a differenza di altri dolci della tradizione emiliano-romagnola, la ricetta delle mistocchine non è stata codificata in ricettari o manuali di cucina, affidandosi esclusivamente alla memoria orale.
A differenza delle mistocchine, altri dolci a base di farina di castagne, come il neccio toscano, sono riusciti a sopravvivere grazie a una più forte tradizione gastronomica regionale e a una maggiore attenzione alla conservazione delle ricette. La Toscana, infatti, ha sviluppato nel tempo una narrazione identitaria che si basa anche sul cibo, valorizzando e tramandando il suo patrimonio culinario.

La riscoperta delle mistocchine: un dolce antico per i tempi moderni

Negli ultimi anni, c’è stato un rinnovato interesse per la cucina tradizionale e per i prodotti locali. In questo contesto, le mistocchine sono state riscoperte e rivalutate, non solo per il loro valore storico e culturale, ma anche per le loro caratteristiche nutrizionali. Le mistocchine sono infatti un dolce naturalmente senza glutine e senza zucchero, adatto anche a chi segue un’alimentazione vegana. Sono inoltre una fonte di carboidrati complessi, fibre, vitamine e minerali, rendendole un’alternativa sana e gustosa ai dolci industriali.
Oggi le mistocchine si possono trovare in alcune sagre e fiere locali, preparate secondo la ricetta tradizionale. Sono anche un’ottima idea per una merenda o un dolce da fine pasto, da gustare da sole o accompagnate da un bicchiere di vino dolce.

Ricetta originale delle mistocchine bolognesi

Ingredienti per 4 persone:
  • 200 g di farina di castagne
  • 80 g di acqua
  • Un pizzico di sale
  • Un cucchiaino di semi di anice stellato
  • Buccia grattugiata di limone
  • Liquore alla sambuca
  • Zucchero a velo o semolato per spolverare
Procedimento:
  1. Ammollare l’uva passa nella sambuca.
  2. Bollire un pentolino d’acqua con un cucchiaio di semi di anice.
  3. In una ciotola versare la farina di castagne e il pizzico di sale.
  4. Filtrare l’acqua calda all’anice e versarla nella ciotola, piano piano, impastando fino ad ottenere un composto morbido e lavorabile.
  5. Incorporare nell’impasto la buccia di limone e l’uva passa sgocciolata.
  6. Formare delle palline di pasta come grosse noci e schiacciarle fino allo spessore di mezzo centimetro
  7. Cuocere le mistocchine in una padella antiaderente o su una piastra sul fuoco, qualche minuto per lato
Consigli:
  • Per un dessert di lusso servirle con uno sbuffo di panna montata
  • Le mistocchine possono essere conservate a temperatura ambiente per un paio di giorni, chiuse in un contenitore ermetico.
  • Per una variante più golosa, le mistocchine possono essere farcite con crema di marroni, ricotta o cioccolato.
Le mistocchine sono un dolce antico e semplice, che racchiude in sé la storia e la tradizione contadina di Bologna e della Romagna. Un tempo cibo di strada per eccellenza, oggi sono un dolce da riscoprire e da valorizzare, per il loro gusto autentico e le loro proprietà nutrizionali.
Buona merenda!
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