LE MURA E LE PORTE DI BOLOGNA: STORIA E EVOLUZIONE
Un percorso nella storia e nella cultura di Bologna
Hai mai passeggiato per Bologna e notato la maestosità della sua struttura urbana? Dietro l’aspetto moderno della città si nasconde una storia millenaria, tracciata dalle sue antiche mura. Queste mura non erano solo barriere fisiche, ma simboli di potere, cultura e identità. Andiamo insieme a esplorare la storia affascinante delle Mura di Bologna, dalla loro costruzione fino al controverso abbattimento del XX secolo.
La cerchia di selenite
La prima cinta muraria bolognese, costruita attorno all’VIII secolo, era fatta di selenite, una pietra luminescente che conferiva un alone mistico alla città, specialmente di notte. Questo materiale, originario dei colli bolognesi, divenne simbolo di protezione e legame con il territorio. La cerchia di selenite non era solo una struttura difensiva, ma rappresentava l’identità della città, una vera e propria barriera che proteggeva gli abitanti e, al contempo, ne segnava l’appartenenza.
Inizialmente erano aperte quattro porte disposte lungo il cardo e il decumano della città:
- Porta Ravegnana, così chiamata in quanto posta sulla via San Vitale, in direzione Ravenna
- Porta di San Procolo o Porta Procola, aperta sull’attuale via d’Azeglio, nei pressi della chiesa di San Procolo
- Porta Stiera o Porta di San Sotero, posta sulla via Emilia (oppure secondo un’altra ipotesi, su via Marsala) in direzione di Modena
- Porta di San Cassiano, in seguito rinominata Porta Piera o Porta di San Pietro in quanto vicina alla Cattedrale di San Pietro
A queste ne vennero aggiunte altre tre:
- Porta Nova di Castiglione
- Porta Nova, poi probabilmente inglobata in una torre
- Porta Castello, che dava accesso alla rocca imperiale
La Cerchia del Mille
Con il crescere della popolazione e del potere economico, Bologna necessitava di maggiore protezione. Verso la fine del IX secolo venne quindi costruita una seconda cerchia muraria. Questa cerchia era più ampia, capace di ospitare un numero sempre maggiore di abitanti e di difendere il crescente prestigio della città. Non era più solo difesa, ma un monumento di potere e controllo, un perimetro che racchiudeva non solo case e persone, ma anche ambizioni e timori.
Questa seconda cerchia di mura si estendeva per circa 3,5 km e includeva 18 porte, conosciute anche come serragli o torresotti, poiché ciascuna era sovrastata da una torre. Oggi ne rimangono solo quattro, ancora visibili e incorporate nell’area urbana, insieme a qualche tratto delle mura originali.
- Torresotto di S.Vitale
- Torresotto di Strada Castiglione
- Torresotto di via Portanuova
- Torresotto di Porta Govese (o via Piella)
Queste mura furono parzialmente distrutte da Federico Barbarossa nel 1163 nel contesto delle lotte contro i Comuni e contro il Papato.
La Circla
Nel 1902, in un’epoca di modernizzazione, le mura vennero in gran parte abbattute per costruire i viali di circonvallazione. Le motivazioni? Erano considerate un ostacolo allo sviluppo urbano e al traffico. Questo atto generò proteste e dibattiti, ma alla fine si decise per la demolizione. Tuttavia, alcuni tratti delle mura furono risparmiati, come monito e ricordo di un passato che ancora oggi pulsa sotto le strade moderne.
Le porte di Bologna oggi
- Porta Maggiore
Porta Maggiore, nota anche come Porta Mazzini, è una delle più antiche e monumentali di Bologna. Costruita come accesso principale alla città, serviva da punto di ingresso per coloro che arrivavano da est tramite la via Emilia. La sua imponente struttura in mattoni rossi, coronata da archi e decorazioni, conferiva un senso di grandiosità e potenza, richiamando l’attenzione di mercanti e viaggiatori. Porta Maggiore ha subito vari interventi di restauro nel corso dei secoli, ma ha mantenuto il suo fascino storico. Oggi è un simbolo della Bologna medievale, punto di passaggio per turisti e residenti. - Porta San Felice
Situata nella parte occidentale della città, Porta San Felice era uno degli accessi principali verso la Toscana. Questa porta ha giocato un ruolo fondamentale nel controllo del commercio e dei viaggi lungo le vie che collegavano Bologna a Firenze. Porta San Felice è nota per il suo aspetto massiccio e severo, con un’imponente torre difensiva che le conferiva una funzione di avvistamento. Nonostante le modifiche apportate nel tempo, mantiene il suo carattere originale, ed è oggi una delle porte meglio conservate, ricordando a chi vi passa la Bologna fortificata. - Porta Santo Stefano
Conosciuta per il suo aspetto elegante, Porta Santo Stefano si trova a est, verso le colline bolognesi. Serviva da accesso per coloro che si dirigevano verso i colli e i santuari circostanti, ed è spesso associata alle attività spirituali e culturali della città. La porta ha un design raffinato, che riflette l’importanza delle relazioni culturali e religiose del tempo. Sebbene abbia subito danni durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata restaurata per preservare il suo significato storico e architettonico, rimanendo un importante punto di riferimento culturale e turistico. - Porta San Vitale
Posta nella zona nord-orientale, Porta San Vitale era un importante punto di accesso per le merci che arrivavano dal mare attraverso Ravenna e le altre città costiere. Serviva da snodo per il traffico commerciale, facilitando gli scambi tra Bologna e la costa adriatica. Con il suo aspetto robusto e funzionale, Porta San Vitale rifletteva l’importanza economica della città, e veniva difesa da una serie di strutture militari che ne garantivano la sicurezza. Ancora oggi si distingue per la sua architettura sobria ma imponente, testimoniando l’eredità commerciale di Bologna. - Porta Lame
Porta Lame si trova a ovest della città, ed è nota per il suo valore storico, essendo stata teatro di un’importante battaglia durante la Resistenza italiana (la battaglia di Porta Lame). Serviva come punto di passaggio verso Modena e le altre città dell’Emilia-Romagna. La sua struttura robusta, caratterizzata da spesse mura e un’architettura essenziale, era progettata per resistere agli assalti. Oggi, Porta Lame è anche un simbolo della Resistenza partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale, ed è stato eretto un monumento in onore di coloro che combatterono per la liberazione di Bologna. - Porta Saragozza
Situata verso sud-ovest, Porta Saragozza è forse una delle più famose e suggestive porte di Bologna. Da qui inizia il lungo portico che conduce al Santuario di San Luca, rendendo questa porta un luogo di pellegrinaggio per i fedeli. Porta Saragozza ha un’architettura elegante e monumentale, caratterizzata da archi e decorazioni che riflettono il ruolo spirituale della città. Questa porta è anche un simbolo dell’identità religiosa di Bologna. Ancora oggi, è un punto di partenza per la famosa camminata verso San Luca, una tradizione che attira sia turisti che devoti. - Porta Galliera
Porta Galliera si trova nella zona nord della città, ed era originariamente collegata alla fortezza omonima (rocca di Galliera), ormai scomparsa. Questa porta aveva un’importante funzione difensiva, essendo il principale accesso dal nord, e rappresentava un baluardo per la sicurezza della città. La sua posizione strategica faceva sì che fosse uno dei primi baluardi contro eventuali assedi. Sebbene parte delle sue strutture siano state distrutte, Porta Galliera è ancora oggi visitabile e rappresenta un luogo di grande fascino per gli appassionati di storia e architettura militare. - Porta San Donato
Porta San Donato si trova nella zona nord-est di Bologna, nei pressi dell’Università, e storicamente ha rappresentato un punto di accesso per studenti e professori provenienti da altre città. Questa porta aveva una posizione strategica, dato che la vicinanza con l’Università faceva di essa un punto di passaggio per chi portava idee e conoscenza. L’architettura di Porta San Donato è semplice, con una torre centrale e mura robuste, a simboleggiare sia la protezione fisica della città sia quella intellettuale. Oggi, la porta è una delle mete preferite dagli studenti, richiamando la lunga tradizione accademica di Bologna. - Porta Sant’Isaia
Situata nella parte sud-occidentale della città, Porta Sant’Isaia rappresentava il punto di accesso per chi si dirigeva verso la Toscana attraverso il passo della Futa. La porta, distrutta all’inizio del ‘900, aveva una struttura solida e austera, tipica delle fortificazioni medievali bolognesi, ed era strettamente sorvegliata per controllare il flusso di merci e persone. Porta Sant’Isaia oggi si sarebbe trovata in una zona vivace e frequentata. - Porta San Mamolo
Porta San Mamolo, demolita nel 1903, era posizionata verso sud, nelle vicinanze delle colline bolognesi. Questa porta aveva un ruolo importante come accesso alle aree collinari circostanti, essendo il punto di partenza per coloro che si dirigevano verso i borghi e i villaggi dell’Appennino. Porta San Mamolo aveva una struttura piuttosto semplice, ma la sua vicinanza alle colline le conferivano un fascino particolare, quasi pittoresco. - Porta Castiglione
Situata nella parte sud-orientale della città, Porta Castiglione conduce verso i colli bolognesi, lungo un percorso ricco di storia e natura. Questa porta era di grande importanza per le attività commerciali, essendo un passaggio strategico per il trasporto delle merci dalle colline alla città. La sua struttura è imponente, con mura robuste e una torre che permetteva di monitorare chi entrava e usciva. - Porta Mascarella
Porta Mascarella, situata a nord, era un’importante via d’accesso per coloro che arrivavano da Ferrara e dalle altre città della Pianura Padana. La sua posizione strategica la rendeva cruciale per il controllo delle vie commerciali. La porta ha una struttura semplice e funzionale, con mura spesse e un passaggio ad arco che permetteva il transito di mercanti e viandanti. Sebbene oggi restino solo pochi elementi originali, Porta Mascarella conserva un forte valore simbolico, rappresentando il punto di unione tra Bologna e le città a nord.
Le mura influenzarono in modo significativo la disposizione urbana di Bologna. Le strade si svilupparono seguendo il contorno delle fortificazioni, creando una rete concentrica che ancora oggi possiamo osservare nei viali di circonvallazione. La città diventava così un labirinto di vicoli e piazze che convergevano verso il centro, creando un senso di unità e identità per chi vi abitava.
Oggi, le mura superstiti sono protagoniste di eventi e percorsi culturali che permettono di riscoprirne la storia. Camminare lungo i resti delle mura significa fare un viaggio nel tempo, attraversando secoli di storia bolognese. Sono stati organizzati percorsi storici, mostre e passeggiate per i cittadini e i turisti, che consentono di apprezzare la grandezza di queste antiche fortificazioni.
In concusione, le mura di Bologna sono molto più che pietre disposte in cerchio: rappresentano secoli di storia, cultura e identità. Nonostante la modernità ne abbia distrutto gran parte, il loro spirito rimane presente nei cuori dei bolognesi e nei resti che ancora oggi resistono come sentinelle del passato.
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