CURIOSITA’, STRANEZZE E NOMI BIZZARRI DELLE VIE DI BOLOGNA
Le vie più curiose di Bologna
Bologna, si sà, nasconde scorci ed angoli meravigliosi, vie lussuose accanto a viottoli stravaganti, splendidi paesaggi notturni costellati da leggende, storie e curiosità in ogni dove.
Chi conosce il centro di Bologna sa sicuramente di cosa stiamo parlando: una passeggiata tra le sue antiche vie può regalare emozioni indimenticabili, tra un aneddoto divertente ed una macabra storia di passione ascoltata in piazza.
Scoprire tutti questi segreti e curiosità è pressoché impossibile, ma qualche spunto possiamo sicuramente darlo, perché possiate godervi un giro turistico della città alternativo e scoprire piccoli dettagli nascosti che non potranno far altro che appassionarvi: chi ben comincia è a metà dell’opera!
Ecco alcune delle vie più curiose di Bologna:
Via del Luzzo:
tra Strada Maggiore e Santo Stefano, a pochi metri dalle due torri, questa piccola via dal passeggio piacevole, nasconde un dettaglio davvero bizzarro. Originariamente di proprietà dell’antica famiglia Dal Luzzo, alla via venne dato il loro nome. Non tutti sanno però che un luzzo in muratura è scolpito sul muro dell’antico palazzo di proprietà della famiglia. Più che uno stemma nobiliare, pare un vero e proprio cartello stradale di foggia medievale, una sorta di indicazione stradale per la popolazione di allora, perlopiù analfabeta.
Via Senzanome:
tra le traverse della parte dentro mura di Via Saragozza, ai più sarà capitato di imbattersi in questa stradina e chiedersi il perché di un nome tanto particolare o, per meglio dire, perché mai una strada del centro storico non ne possegga uno. La leggenda vuole che anticamente venisse chiamata Via Fregatette, a causa del fatto che tra il portico ed il muro dei palazzi lo spazio fosse davvero ridotto, costringendo gli avventori (in questo caso le avventrici) a passare lateralmente sfregando spesso contro il muro. Inaccettabile come nome, ben presto venne rinominata Via Sozzonome, sostituendo il precedente, considerato indecente da un decreto del 1575. Da qui a “Senzanome” il passo è davvero e breve; pare che poi sia giunta sino a noi senza ulteriori modifiche.
Via Malcontenti e Via Piella:
in pieno centro storico le due piccole ma famosissime vie, corrono parallele l’una all’altra da Via Augusto Righi verso Via Rizzoli. La particolarità che nascondono queste due strade è la vista sul tratto del Canale delle Moline: uno dei pochi tratti dei canali che attraversano il sottosuolo della città non ancora coperto dall’asfalto e della nuova urbanizzazione di inizio novecento. In Via Malcontenti vi sembrerà che manchi un palazzo, prima di accorgervi che vi trovate di fronte ad una vista sul corso d’acqua, mentre in Via delle Moline, lo spettacolo del canale e dei gruppi di case affacciate su di esso, viene svelato da un’emozionante e suggestiva finestrella che potrete aprire direttamente su questo splendido scorcio di antica città.
L’angolo dei cretini:
celebre angolo di strada che congiunge il portico del Pavaglione con Via Rizzoli, ad inizio del secolo scorso pare si trattasse del luogo d’incontro di vari gruppi di ragazzi nullafacenti e scansafatiche. Proprio a quell’angolo questi giovani solevano passare le loro giornate tra bivacchi e tentativi di approcci con le belle ragazze; per questo col passare degli anni ha preso sempre più piede l’idea che si trattasse del luogo dei perdigiorno e fu così soprannominato ed è tutt’oggi conosciuto come l’angolo dei cretini (o degli imbecilli).
Via Rialto e Fiaccalcollo:
Via Rialto si trova in pieno centro storico e collega Via Castiglione con Via Santo Stefano. Questa strada, anticamente edificata su un canale, fu realizzata sulla sponda di uno dei rami del fiume Savena che giungeva in città dalla zona dei Giardini Margherita. Pare che il fiume risultasse più alto del manto stradale, da qui il nome “rio alto”, poi divenuto Rialto. La stessa strada, nella parte in cui il corso d’acqua scorreva velocemente in discesa, prese il nome di Fiaccalcollo, in riferimento a questo scroscio d’acqua a rompicollo che giungeva a gran velocità in centro città.
Le vie delle antiche botteghe:
c’è una zona di gran fermento a pochi passi dalle due torri, l’area conosciuta come il Quadrilatero. Fiumi in piena di persone si ammassano dentro e fuori da botteghe, negozi, locali di ogni tipo e ristoranti, esattamente come accadeva nel medioevo. Questa era infatti la zona delle antiche botteghe. Viottoli e strade parallele tra loro che, pieni di colori e profumi dei prodotti bolognesi più prelibati, raccontano la storia antica di osti, mercanti ed artigiani. Basterà infatti leggere i nomi delle vie per comprendere a pieno cosa accadeva in quella zona. Alcuni tra gli esempi più conosciuti sono sicuramente Via degli Orefici, Via Drapperie, Via Pescherie, Vicolo Ranocchi, Via Caprerie e Via Clavature: un vero e proprio documento storico, una mappa a cielo aperto dell’antichità bolognese!
Via delle Moline e Via Riva Reno:
all’interno dei nomi di queste antiche vie, si nascondono le tracce di un passato lontano della Bologna medievale (e non solo). Come già anticipato, un’intensa rete di canali si sviluppa nel sottosuolo del centro città. Storicamente utilizzati per diversi scopi, dalla pulizie delle strade, al rifornimento degli abbeveratoi e le fontane, alcuni di essi in passato erano addirittura navigabili o utilizzati per muovere le pale delle ruote dei mulini. Questo è proprio ciò che accadeva in Via delle Moline, dove anticamente era collocata una fila di mulini che traeva l’energia dall’omonimo canale per la lavorazione delle seta, una delle attività principali della zona. Via Riva Reno invece, venne costruita sulle sponde del fiume Reno che giungeva dall’appennino, dopo aver attraversato Casalecchio, ed entrava in città vicino a Porta San Felice/Via della Grada.
Le curiosità nascoste tra le vie di Bologna sono infinite, non vi resta che godervi il vostro soggiorno tra le bellezze del centro storico e scovare tutte quelle che riuscite a trovare!
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