Adiacente a Piazza Maggiore è situata Piazza del Nettuno, al centro della quale spicca uno dei simboli indiscussi di Bologna: l’omonima fontana, rinominata dai bolognesi al Żigànt (il Gigante). L’imponente opera in marmo e bronzo, metaforicamente dedicata al potente dio Nettuno, fu commissionata per celebrare il governo pontificio di Papa Pio IV e venne terminata nel 1566.

Emblema da secoli della città, punto di riferimento ed oggetto di numerose tradizioni, aneddoti e segreti, il Nettuno di Bologna è protagonista anche di una storia d’amore che si sviluppa per le vie del centro storico: esiste infatti un’altra splendida scultura dove sarebbe rappresentata niente di meno che sua moglie.

Dove si trova la moglie del Nettuno?

Partendo proprio dalla fontana di Piazza del Nettuno e proseguendo in linea retta fino alla fine di Via Indipendenza è possibile accedere al Parco della Montagnola dalla monumentale Scalinata del Pincio, inaugurata da Re Umberto I° e dalla Regina Margherita di Savoia il 28 giugno 1896. Ai piedi della splendida scalinata, è posizionata una meravigliosa e sensuale opera di Diego Sarti che ritrae una ninfa tratta in salvo da un cavallo, prima che ella venga trascinata in mare dai tentacoli di una piovra.

La popolazione non poté che associarla alla statua del Nettuno e divenne ben presto per tutti la moglie del Gigante, come documentato dal poeta Giosuè Carducci in un componimento dedicato proprio ai due sposi:

Bella mia, dal fondo algoso
Del mar nostro vieni su!
In te vuole il suo riposo
La mia bronzea gioventù.
Ahi, mio re! La tua carezza
Chiedo in van, son tratta giù;
E fu in van la mia bellezza
Com’è in van la tua virtù.

Si tratta quindi di due amanti destinati a non unirsi mai, ma protagonisti di un amore che abbraccia le vie del centro di Bologna da secoli!